Lettere di Pasqua 2025

Due messaggi pasquali da don Marco Bove e da Raul Izquierdo Garcia

da | 19 Apr, 2025 | Lettere

La Santa Pasqua è arrivata! Il nostro assistente spirituale internazionale, don Marco Bove, ha scritto una lettera per tutte le comunità di Fede e Luce per accompagnarci in questi giorni di mistero e rinascita.

Insieme a lui, anche il coordinatore internazionale di Fede e Luce, Raul Izquierdo Garcia, ha scritto un messaggio per tutte le comunità del mondo.

Messaggio di Pasqua

“«Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute».
(Luca 24, 21)

Il mattino di Pasqua, il sepolcro è vuoto, il Signore è risorto, ma nessuno lo sa ancora; nessuno lo ha visto. E mentre i discepoli di Emmaus conversano con uno sconosciuto lungo la strada, le speranze che il Maestro aveva suscitato nei loro cuori lungo il cammino riaffiorano, accompagnate da smarrimento e da grande delusione. Eppure, nel dialogo, qualcosa rimane aperto: sono passati tre giorni e le donne tornate dal sepolcro affermano di aver visto angeli che affermano che il Signore è vivo!

È l’immagine della nostra vita, tra attese crescenti e cocenti delusioni: delusi da progetti falliti o da persone che ci hanno fatto del male, a volte persino delusi da noi stessi. Ma la speranza non delude e non inganna.

In questo Anno Giubilare della Speranza, queste parole di Papa Francesco ci indicano una strada, un compito: imparare la speranza. La speranza è molto più del frutto dei nostri calcoli e delle nostre previsioni, anche ottimistiche. È molto più che attendere occasioni favorevoli…

La speranza nasce dalla certezza di saperci amati e perdonati: questo ci fa sentire rinati, ci dona una vita nuova. Ce lo ricorda san Paolo nella lettera ai Romani: «La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5).
Signore, ti chiediamo di insegnarci la speranza in tutte le situazioni della nostra vita, anche quelle più difficili, perché possiamo sentirci amati così come siamo, con le nostre debolezze e imperfezioni. Dona anche a noi, nelle nostre comunità di Fede e Luce, di imparare a crescere nell’amore, nel perdono e nella speranza, portando questo annuncio a tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino: il Signore è vivo, il Signore è risorto!

Buona Pasqua!

don Marco Bove
Assistente spirituale internazionale di Fede e Luce

Scarica la lettera in formato PDF 

 

I nostri amici con disabilità intellettiva, testimoni della Risurrezione del Signore

LO SAPEVI? Quest’anno celebriamo il 1700° anniversario del Concilio di Nicea, considerato il primo concilio ecumenico, durante il quale, tra le altre cose, venne uniformata la data della Pasqua, celebrazione centrale per tutti i Cristiani. Tuttavia, oggi Cattolici, Anglicani e Protestanti fanno riferimento al calendario gregoriano (XVI secolo) e gli Ortodossi al calendario giuliano (che deriva dall’Impero Romano).

Unificare la data della Pasqua rappresenterebbe un grande passo avanti sulla strada dell’unità dei Cristiani. Quest’anno, il 2025, grazie alla concordanza dei calendari giuliano e gregoriano, la Chiesa cattolica e quella ortodossa celebreranno la Resurrezione di Gesù lo stesso giorno, il 20 aprile. Come famiglia ecumenica, noi di Fede e Luce dovremmo essere consapevoli di questa situazione e, quando celebriamo la morte e la resurrezione del Signore nelle nostre parrocchie, case e monasteri, dovremmo tenere presente tutte le comunità in tutto il mondo. Preghiamo per l’unità dei Cristiani e perché lo Spirito Santo ci incoraggi nel cammino della comunione e della fraternità.

I Vangeli presentano la morte e la risurrezione di Gesù attraverso racconti ricchi di dettagli e intensità. In questi racconti compaiono personaggi con nome e cognome, che hanno vissuto personalmente questi eventi più di duemila anni fa a Gerusalemme e nei suoi dintorni, in una terra che apparteneva all’Impero Romano e che ancora oggi è teatro di guerra e violenti conflitti.

Tra queste persone c’erano i discepoli di Gesù. Quando leggiamo i testi, vediamo subito che questi uomini e queste donne amavano molto il loro maestro, ma che erano un po’ smarriti e disorientati e che la morte di Gesù in croce fu per loro un duro colpo e riempì i loro cuori di paura e frustrazione.

Solo poche donne sembrano essere sempre state al fianco del Signore, anche ai piedi della croce. Tra queste c’era Maria Maddalena, che Papa Francesco ha definito «apostola degli apostoli» e che è stata testimone privilegiata dell’esperienza della Resurrezione. Scoprire che Gesù viveva in modo diverso ha cambiato la vita dei discepoli, che hanno iniziato a comprendere le sue ultime parole prima di morire: c’era un motivo per sperare e tanto da dire agli altri. La Resurrezione è la pietra angolare per i Cristiani, come esperienza viva di fede nella propria storia. Un dono, non da conservare, ma da annunciare in ogni angolo del mondo. Dio ci ha tanto amati!

E oggi, siamo in una comunità di Fede e Luce, cercando di rivivere ciò che hanno sperimentato i primi discepoli di Gesù. Morte e resurrezione, tenebre e luce, croce e gloria. Tutto questo sperimentato ogni giorno della nostra vita, a volte nello stesso momento, e tra tanti fratelli e sorelle che continuano a essere “crocifissi”, e altri che sono luce e speranza per l’intera umanità. Sì, la morte e la resurrezione di Gesù sono una realtà viva: non è una semplice storia antica che raccontiamo per tradizione.

E i nostri amici con disabilità intellettiva, il cuore delle nostre comunità, sono testimoni privilegiati di questa Resurrezione, come lo furono Maria Maddalena, Pietro, Giovanni e tanti altri. Con la loro capacità di riportarci alle origini, di amare senza pregiudizi, di strapparci quel sorriso prezioso, genuino e semplice, di donarci un abbraccio con tutto il cuore. Sì, con tutte queste capacità e altro ancora, sono nella posizione migliore per accogliere il miracolo della Vita che sconfigge la Morte. E Dio lo sa e conta su di loro perché siano araldi eccezionali e unici. E lo sento anch’io, ecco perché sono legato a loro e a volte credo che Dio mi abbia chiamato a far parte di una comunità di Fede e Luce affinché io possa credere senza aver visto o toccato e affinché io possa avere fiducia. I nostri amici ci mostrano la via, ci aprono la pesante porta della tomba affinché smettiamo di cercare tra i morti COLUI CHE È VIVO.

Buona Pasqua!
Uniti in Gesù

Raul Izquierdo Garcia
Coordinatore internazionale di Fede e Luce

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