Luce per illuminare le genti

Il 2 febbraio si celebra la Festa della Luce: ecco una lettera dal coordinatore internazionale Raul Izquierdo Garcia

da | 1 Feb, 2024 | Lettere

Alcune persone tengono in mano delle candele in una piazza di sera

Care comunità di Fede e Luce, vi auguro di celebrare ancora una volta questa festa, la nostra Festa della Luce!

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Celebrare la Luce significa rinnovare l’impegno ad essere Luce che rischiara e illumina. La fiamma di una candela, per quanto piccola sia, è lì per dare una luce quando c’è oscurità intorno. Questa è la sua ragione d’essere, anche se “illuminare” dovesse significare sciuparsi e consumarsi. La candela potrebbe rimanere nascosta in un armadio e durare per molti anni, perché nessuno l’accende, ma poi perderebbe lo scopo per cui è stata creata e diventerebbe un oggetto ornamentale, inutile, che alla fine si consuma e deve essere buttata via.

Ognuna delle nostre comunità di Fede e Luce ha ricevuto il soffio dello Spirito Santo per essere luce in mezzo al mondo, in mezzo alla realtà in cui vive, in un particolare paese, nella cultura, nella tradizione cristiana e nell’unicità dell’essere umano. Ogni comunità ha le sue radici in una storia fatta di avvenimenti con date e volti, con nomi e cognomi.

E può anche succedere che una comunità di Fede e Luce, come quella candela, preferisca non fare luce per paura di bruciarsi, o per paura di qualcos’altro. Una comunità di Fede e Luce non può accontentarsi di incontrarsi di tanto in tanto e di avere incontri piacevoli e pieni di calore per i suoi membri, perché il suo scopo non si esaurisce in sé stessa.

Una comunità Fede e Luce è chiamata ad essere luce per uomini e donne, per la Chiesa e per la società. Una luce piccola e fragile, sì, ma di cui molte persone possono avere bisogno per continuare a vivere una vita ricca di senso. Non siamo una luce per gli altri non perché siamo bravi, ma perché Gesù è al centro delle nostre comunità, e quindi al centro della vita di ogni persona che fa parte di Fede e Luce. Le nostre comunità si riuniscono attorno alle persone con disabilità intellettiva, che così spesso ci ricordano i valori di semplicità e profondità, di gioia genuina e di accoglienza, e che preparano il terreno per l’opera di Dio. Nei Vangeli scopriamo questi valori nella vita di Gesù e ci rendiamo conto che sono luce per chiunque voglia viverli.

Non dimentichiamo che, se le nostre comunità (e ogni persona) sono chiamate ad essere Luce, è perché c’è l’oscurità. Ci sono molte persone che soffrono per molte ragioni, che sono sole, che non riescono a trovare un posto dove vivere e celebrare la propria fede. Fede e Luce è una luce, piccola e povera, ma così bella e così necessaria!

Che Dio ci conceda il dono di essere una luce ovunque siamo, in ogni comunità, con umiltà, coraggio e determinazione. Comunità che donano gioiose e autentiche testimonianze, senza paura di uscire dalla propria zona di comfort, senza paura di spendere le proprie energie, senza paura di risplendere.

Possiate celebrare con gioia e significato questa Festa della Luce.
Un abbraccio ad ogni comunità di Fede e Luce.

Uniti in Gesù.

Salamanca, 27 gennaio 2024
Raúl Izquierdo García
Coordinatore Internazionale di Fede e Luce

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